Disgusto
Insieme al piacere, il disgusto è l’emozione che più smuove la nostra pancia ma
mentre il piacere ci spinge ad avvicinarci e includere, il disgusto ci fa allontanare ed escludere quello che non è gradito.
L’atto di vomitare è l’esempio più chiaro di come agisce questa emozione: i muscoli addominali si contraggono intensamente, il baricentro arretra, apriamo la bocca e svuotiamo lo stomaco. Lo stesso meccanismo permette anche l’espulsione forzata di aria dai polmoni per tossire.
In entrambi i casi, il disgusto agisce utilizzando la fase espiratoria del nostro respiro e la contrazione dei muscoli addominali, mentre il piacere li fa rilassare durante l’inspirazione.
Provare disgusto è necessario per tenerci lontani o liberarci da ciò che può danneggiarci, che sia cibo avariato o una cattiva compagnia, è l’emozione che esce con la parola no o, a seconda dell’educazione ricevuta, con il no grazie.
Come molti di voi avrete notato, spesso il casino è quando non esce niente o esce tutto insieme, ma anche in questo caso il problema non è nelle strategie che madre natura ha sviluppato per facilitarci la vita ma nell’incapacità, acquisita, di chi le usa.
Giulio Sartori
Condividi questo articolo
Ultimi approfondimenti
Ottobre 15, 2025
Ottobre 15, 2025
Ottobre 15, 2025